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Mi chiamo Ahmed e domani io e le mia famiglia faremo una gita a Bologna. Mia moglie Maria ama molto la città di Bologna e la conosce benissimo: ogni anno lei vuole fare un viaggio a Bologna per mangiare i tortellini in brodo e salire sulla torre degli Asinelli. Io la capisco benissimo: per esempio a me piace tanto Tbilisi in Georgia e almeno una volta ogni anno voglio tornarci. Ogni tanto, quando Maria ha nostalgia di Bologna mi dice: “Ahmed, quando andremo a Bologna? Mi prometti che ci andiamo presto?” E io le dico sempre di sì, così lei è felice e poi anche a me piace molto Bologna come città. 

A Bologna domani visiteremo il centro storico della città che è molto caratteristico con tutti i suoi portici e le sue tante osterie e gli studenti universitari nel centro storico. Poi andremo a piazza Maggiore e quindi potremo salire passando per i tanti portici al santuario di San Luca. Il portico per il santuario di san Luca ha 666 archi, 498 gradini e 15 cappelle. È lungo quasi 4 km e sembra essere uno dei portici più lunghi del mondo. La città di Bologna ha tre soprannomi ed è chiamata la dotta, la grassa, la rossa.  Mia figlia Aisha sta pensando di studiare all’università a Bologna perché anche a lei piace molto la città e c'è una buona università per studiare all'accademia di arte e poi ci sono tanti studenti da tutto il mondo. Ormai Aisha ha diciassette anni e il prossimo anno potrà decidere. 

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Ripasso regole

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faremo= futuro semplice del verbo fare, prima persona plurale

la conosce= conosce la città. Il pronome diretto in questo caso si riferisce alla città.

conosce= presente indicativo, terza singolare del verbo conoscere. 

caratteristico= sinonimo di tipico, tradizionale. 

andremo= futuro del verbo andare, prima persona plurale. 

potremo salire= futuro del verbo servile potere (prima persona plurale)+ infinito del verbo salire.

passando= gerundio del verbo passare.

sta pensando= presente del verbo stare (terza singolare) + gerundio del verbo pensare. 

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Bologna è chiamata la dotta per l'università, la grassa per la sua cucina e la rossa per il colore delle sue torri e palazzi, per l'appunto spesso costruiti col mattone rosso bolognese.