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Storia del caffè
Scopriamo insieme la fantastica storia del caffè e di come è arrivato in Europa
A tutti i bevitori di caffè sarà capitato, prima o poi, di interrogarsi sul perché, nonostante il caffè non sia una bevanda originaria dell'Europa, sia allo stesso tempo così diffuso. Ebbene la storia del caffè è lunga e avvincente e ci permette di scoprire come il caffè sia giunto fino in Europa.
Il caffè è una bevanda le cui origini risalgono all'antica Etiopia: in un primo momento il caffè veniva consumato con il burro, sotto forma di una pasta morbida. Soltanto nell’Arabia del Sud dai chicchi di caffè si iniziò ad estrarre una bevanda a tutti gli effetti: i suoi semi dopo essere stati tostati venivano ridotti in polvere per poi essere cotti in acqua bollente in maniera simile alla preparazione odierna. Per alcuni il caffè si iniziò a diffondere inizialmente come bevanda capace di tenere svegli i monaci islamici durante la preghiera, mentre la leggenda narra che un pastore di capre di nome Kaldi scoprì gli effetti stimolanti dei chicchi di caffè dopo aver notato che le sue capre diventavano più vivaci dopo aver mangiato le bacche di un certo arbusto.
L'uso del caffè si diffuse nella penisola arabica nel XV secolo, dove divenne rapidamente una parte importante della cultura araba. Nel XVI secolo la bevanda arrivò nell'Impero Ottomano e da lì si diffuse in Europa e nel resto del mondo.
Nel mondo islamico cominciarono a comparire i caffè, conosciuti in Persia come "qahveh khaneh", dove le persone si riunivano per bere caffè, socializzare e condurre affari. Questi caffè divennero importanti centri di attività politica e sociale e vennero persino chiamati "Scuole dei Saggi".
Nel XVI secolo il caffè arrivò in Europa, dove inizialmente fu accolto con sospetto e scetticismo. Tuttavia, guadagnò rapidamente popolarità e iniziò a essere venduto nelle case del caffè, che servivano come luoghi di ritrovo, di socializzazione e di discussione di politica e di altre notizie del giorno. Verso la fine del XVII secolo Leonhard Rauwolf, un medico e botanico tedesco, dopo un lungo viaggio in medio Oriente pubblicò il suo diario nel quale riportava descrizioni di questa formidabile bevanda. Anche Prospero Alpino, medico e botanico, dopo un soggiorno di più anni al Cairo, raccontava di aver visto "un albero "che produce quei semi chiamati comunemente bon, oppure ban, con questi semi sia egiziani che arabi, preparano un decotto molto conosciuto, che essi stessi bevono al posto del vino, e che viene venduto nelle pubbliche bettole, non diversamente che da noi il vino: e quelli chiamano questa bevanda “caova”. Va ricordato che nel XVI secolo I turchi ottomani avevano occupato lo Yemen e avevano trasformato così il caffè in un prodotto di importazione. A tal punto che nel 1555 a Costantinopoli già era stato aperto il primo posto che vendeva caffè. Vi era chiaramente assoluto divieto di smerciare le bacche della bevanda divina. Però sembra che un pellegrino musulmano di nome Babu Budan ci riuscì e fu così che in seguito coltivò il caffè. nel sud dell’India, sulle montagne di Mysore.
Nel XVIII secolo il caffè fu introdotto nelle Americhe, dove divenne rapidamente una coltura di base in luoghi come la Colombia, il Brasile e la Giamaica. L'espansione della coltivazione del caffè portò alla nascita del commercio globale del caffè, che ebbe un ruolo significativo nel plasmare la storia economica e sociale di molti Paesi.
Nel corso del XIX e del XX secolo, il caffè ha continuato a essere un bene importante e una presenza onnipresente in molte società. L'invenzione del caffè istantaneo all'inizio del XX secolo lo ha reso ancora più accessibile, mentre l'introduzione della preparazione a goccia e altre innovazioni hanno reso più facile che mai gustare una tazza di caffè a casa.
Negli ultimi anni, la cultura del caffè speciale è cresciuta in modo esponenziale. Le persone sono diventate più selettive e più interessate all'origine dei chicchi, ai metodi di preparazione e ai profili di gusto. Molti piccoli torrefattori, negozi artigianali e caffè sono spuntati in tutto il mondo, mostrando la diversità e la ricchezza del mondo del caffè. All'inizio del XVII secolo comparvero in Italia i primi locali conosciuti come "Caffè". Questi locali divennero popolari nelle grandi città come Venezia e presto la tendenza si diffuse in tutto il Paese. La popolarità del caffè crebbe a tal punto da diventare una bevanda di base, con persone di tutte le classi sociali che ne gustavano una tazza. Nel XVIII secolo, l'invenzione della "caffettiera", nota anche come "macchinetta", portò la preparazione del caffè nelle case e permise alle persone di prepararselo da sole. Ciò aumentò ulteriormente la popolarità del caffè in Italia e contribuì a renderlo un rito quotidiano nelle famiglie. Ha anche giocato un ruolo significativo nell'affermarsi della cultura dell'Espresso, che oggi è considerata un punto fermo dello stile di vita italiano. La cultura del caffè in Italia è diventata il simbolo di uno stile di vita, in cui le persone si prendono il tempo di gustare una tazza, accompagnata da un pasticcino o da uno spuntino. I caffè italiani divennero luoghi di incontro e di socializzazione, frequentati da molti artisti, scrittori e intellettuali famosi. Nel corso del XX secolo, l'Italia divenne un importante esportatore di caffè e un leader nella produzione di macchine per la preparazione del caffè, esportandole in tutto il mondo. Questo consolidò ulteriormente la reputazione dell'Italia come Paese leader nell'industria e nella cultura del caffè. Oggi l'Italia è rinomata per la sua cultura e le sue tradizioni in fatto di caffè: i tradizionali caffè italiani, come l'espresso, il cappuccino e il macchiato, sono popolari in tutto il mondo. L'espresso italiano è famoso per il suo aroma ricco, il suo corpo concentrato e denso e per la sua crema intensa e persistente (strato di schiuma sopra il caffè). Questo lo rende un abbinamento perfetto con un dolce, come un croissant o un cannolo, da gustare come pausa mattutina o del pomeriggio. In breve, la storia del caffè in Italia è profondamente radicata nella cultura e nella società del Paese. Dalle prime case del caffè nel XVII secolo, all'invenzione della caffettiera e alla nascita della cultura dell'espresso nel XVIII secolo, il caffè è stato una parte importante della vita quotidiana degli italiani. Ancora oggi, rimane un simbolo dello stile di vita italiano e una parte importante dell'economia e della cultura del Paese.
Oggi il caffè è una delle bevande più consumate al mondo, con miliardi di tazze consumate ogni giorno. È difficile immaginare come sarebbe il mondo senza il caffè e la sua storia testimonia l'impatto duraturo che questo umile chicco ha avuto sulla cultura e sulla società umana.
Marco Sadori scrive di storia dell'alimentazione e degli interscambi culturali a tavola tra l'Italia e gli altri Paesi.
Ha pubblicato la raccolta di storie brevi incentrate sul cibo Racconti sottolio (con un glossario dedicato ai cibi del mondo) per Ultra edizioni e ha in corso di pubblicazione con la casa editrice Leucotea, un doppio saggio sulla Storia della cucina italiana dall'antica Roma ai giorni nostri.
Scrive articoli sui cibo e altri piaceri superflui e organizza workshop e conferenze sull'argomento.
Per collaborazioni scrivere a: irisbandb@gmail.com
o contattare il 328 27 70 147
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