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L'imperfetto: breve guida all'uso

In questo articolo vedremo insieme il tempo "imperfetto" dell'indicativo

L'imperfetto, questo sconosciuto!




Si certo, hai finalmente imparato bene il passato prossimo che usi senza freno come un dilettante in cucina inserisce la panna in ogni piatto😳 ma sai bene che in certe situazioni, in certe frasi, come dire? Il passato prossimo non funziona! 😭Ad esempio quando devi riferirti a un'azione abituale del passato che facevi da ragazzo, se dici : "Da adolescente, ogni settimana sono andato a giocare a calcio con gli amici" suona diciamo...così così (così così= male😏). Impariamo allora insieme l'imperfetto e scopriamo dove usarlo. Andiamo innanzitutto a capire, per punti, perché l'imperfetto ci è utile. Lo utilizziamo per:

- esprimere un’azione continuata e prolungata del passato senza riferimento al suo inizio, alla sua conclusione o al suo scopo.




Il tempo imperfetto ha diverse funzioni. Ad esempio lo usiamo per:


- Descrivere un’azione evidenziandone lo svolgimento (imperfetto descrittivo) Esempio: Parlavo con Giovanni quando qualcuno bussò alla porta.


-Descrivere un’azione ripetuta o abituale (imperfetto iterativo).

Esempio: Luigi comprava ogni giorno alle 7 il suo giornale preferito.


Esprimere una richiesta o un desiderio nel presente, in modo educato e dimesso (imperfetto di modestia o attenuativo).

Esempio: Buongiorno, volevo chiederle se avete posto per due persone per fare pranzo.


Nella protasi e/o nella apodosi del ➔periodo ipotetico dell’irrealtà (III tipo), esprime un fatto che non è successo (imperfetto irreale o ipotetico o controfattuale). Esempio: Se mi avvertivi, non venivo.


Descrivere, come il condizionale passato, un’azione futura in un contesto di eventi passati (imperfetto prospettivo). Esempio: Mi comunicò che la ragazza in una settimana lasciava la città per spostarsi in un altro Paese.



Descrivere le azioni che si svolgono nello stesso momento e hanno la stessa durata: Esempio: Mentre Luca leggeva il giornale Maria preparava la zuppa che avrebbero mangiato come sempre, la domenica sera.


Insieme con il passato prossimo si usa per creare un contrasto tra un'azione nel passato e un'altra azione contemporanea. Ad esempio, "mentre l'uomo parlava per strada, ha sentito la voce di un suo vecchio amico".



Per non confonderci tra imperfetto o passato prossimo,

ricordiamo sempre che:


L'imperfetto indicativo si utilizza per descrivere azioni abituali o ripetitive che avvenivano nel passato, mentre il passato prossimo indicativo si utilizza per descrivere azioni che si sono svolte in un momento preciso del passato.


Esempi: Quando vivevo a Lisbona mangiavo spesso baccalà. (azione abituale nel passato= imperfetto)

Quando sono andato a Siviglia ho mangiato un piatto di ajoblanco (azione specifica nel passato= passato prossimo)




L'imperfetto indicativo può essere utilizzato per descrivere emozioni o stati d'animo che si provavano in un periodo del passato, mentre il passato prossimo indicativo si utilizza per descrivere emozioni o stati d'animo che si sono provati in un momento preciso del passato.

Esempi: Quando vivevo a Parigi ero spesso triste (sentimento e emozione in un periodo del passato= imperfetto) Quando sono andato in viaggio in Cina, ho provato una forte emozione (sentimento o emozione in un momento preciso del passato= passato prossimo).



COME FORMARE L'IMPERFETTO?

Formare l'imperfetto è piuttosto semplice😊: occorre togliere le desinenze dell’infinito (-ARE -ERE -IRE) e aggiungere quelle dell’imperfetto.




Ad esempio la prima persona singolare all'imperfetto del verbo mangiare la formeremo nel seguente modo: infinito: mangiare= mangi-are= (togliamo la desinenza -are e ci rimane "mangi" e adesso aggiungiamo -avo quindi diventa "mangi-avo"= mangiavo. Io mangiavo la pizza.




Per quanto riguarda il verbo essere e avere sono tutti e due come sempre irregolari e diventano















Verbi irregolari all'imperfetto sono FARE BERE e DIRE come vediamo dal seguente schema:









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